sabato 2 agosto 2014

INCORONARE LA STATUA DELLA MADONNA E' VERO EVENTO DI FEDE ANCHE NELLA PIANA


Di Michele Scozzarra
       
  In tempi in cui anche dalle nostre parti  si tende a sottolineare la presunta dicotomia esistente tra la fede pura dei semplici e quella dei “cattolici adulti”, l’incoronazione della statua della Madonna forse può assumere una valenza di comune denominatore che annulla ogni differenza di atteggiamento, sicchè semplici e dotti, fautori della devozione popolare e oppositori a oltranza  di ogni  presunto  devozionismo per una volta possono sentirsi coralmente uniti nel canto di lode mutuato dalla  preghiera  di San Bernardo alla Vergine nel Paradiso di Dante:


Vergine Madre, figlia di tuo Figlio,
umile ed alta più che creatura,
termine fisso d’etterno consiglio,
Tu se’ Colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che il suo Fattore
non disdegnò di farsi sua fattura…

         La commovente  suggestione simbolica dell’ incoronazione si è ripetuta  qualche settimana fa a Melicucco e ieri sera  a Galatro , dove quel canto di lode  è stato indirizzato ancora alla fanciulla di Nazareth, ancora una volta acclamata  “Beata” e  “Regina”
         Proprio a riconoscimento di questa “umile e materna regalità”, ci si è prodigati anche a Galatro per dare vita a un momento di “festa” particolare: l’impegno del parroco, don Giuseppe Calimera, (coadiuvato da un comitato che non si è risparmiato in niente, e con devozione e preghiere ha lavorato per tutto un anno), ha fatto sì che in Piazza Matteotti sera del I agosto alle ore 19.00, in una solenne concelebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Francesco Milito è stata incoronata la statua della Madonna del Carmine.
     La Vergine del Carmine ha rivelato, da sempre a  Galatro la sua sollecitudine materna per ogni anima; per ogni nostra famiglia; per ogni uomo che vive in questo nostro paese, che lavora, lotta, combatte, vince o perde; per ogni uomo che è stato costretto a lasciare la nostra terra per emigrare.
     Le persone di Galatro,  come le persone tutte della Piana,  sono abituati a legare alla Chiesa le numerose vicende della loro vita: i momenti di responsabilità come la scelta del proprio indirizzo di vita, la nascita dei propri figli, gli esami di maturità e il percorso universitario… e tanti altri momenti. Sono abituate a venire con i loro problemi a parlare con la Madre celeste, Colei che ha qui non solo la sua immagine, la sua effigie (insieme a quella della Madonna della Montagna), ma è particolarmente presente e palpita nel cuore di tutti i fedeli (presenti anche solo con l’anima e con il cuore, quando non possono farlo fisicamente!), avvalendosi del linguaggio della fede e della tradizione tramandata nei secoli: il culto verso la Vergine del Carmine a Galatro è stato portato dagli ultimi monaci bizantini e, successivamente, è continuato nella costruzione di una Chiesa, intorno al XVI secolo, la più bella e più frequentata, sulla sponda sinistra del fiume Fermano.
      La Madonna del Carmine si è manifestata, nel corso dei secoli, come un legame profondo della vita del nostro paese, una forza che ha toccato profondamente il cuore e ha tenuto una piccola comunità nell’umile, ma forte, atteggiamento di fedeltà a Dio, alla Chiesa e alla sua gerarchia: la Madre non attende soltanto i figli nella
propria casa, ma li segue ovunque stabiliscano la loro dimora. Ovunque vivano, ovunque lavorino, ovunque formino le loro famiglie. Ovunque siano inchiodati ad un letto di dolore e, perfino, in qualunque via traviata si trovino, là dove si scordino finanche di Dio e sono provati da colpe tremende. Dappertutto la Madre li segue e li cerca… non c’è niente che il cuore di una mamma non può perdonare!
      E, perché negarlo, per tutti è stata una grande sorpresa vedere che tutto questo patrimonio di fede, negli ultimi tempi, è stato messo in discussione da argomentazioni che nulla hanno a che fare con il nostro attaccamento alla Vergine del Carmelo, con la nostra umile fede del cuore, elaborata dalla fede di tante generazioni, comprovata dall’esperienza cristiana di tanti secoli e profondamente radicata nella fede della gente del nostro piccolo borgo che tante volte ha visto, in questa nostra “piccola”  porzione di popolo di Dio, venire la gente per sentire battere più forte il cuore della Chiesa, nel cuore della Madre che tutto accoglie e tutto perdona.
     Quante volte abbiamo presentato alla Vergine i lamenti delle nostre umane sofferenze, così come anche i nostri momenti di gioia e di esultanza, a testimonianza di cosa sia la “reale” presenza della Madre di Dio nella Chiesa e di come la pietà popolare ha espresso nelle feste religiose che ci hanno visto crescere, il veicolo privilegiato della comunicazione della fede: attraverso questi atti di devozione è accaduto nei secoli, e riaccade anche oggi, la trasmissione di una concezione della vita “cristiana” come ideale supremo della vita “umana”. 
     Si può scrivere la storia dei nostri paesi in diversi modi, specialmente quella degli ultimi anni, e si può interpretarla in chiave diversa. Tuttavia penso (liberi altri di pensarla diversamente!) che se vogliamo sapere come interpreta la nostra storia il cuore della nostra gente, bisogna porgere l’orecchio a ciò  che accade nel segreto delle
nostre Chiese, bisogna percepire l’eco della vita di ognuno che viene posta nel cuore della Madre e Regina: bisogna sentire il battito del cuore, nella sua inquietudine, sollecitudine, conversione, così come è posto e accolto nell’amore di una Madre.
    L’atto di “incoronazione” della statua della Madonna del Carmine che la Chiesa a Galatro  ha voluto compiere, segna una singolare dipendenza e una fiducia senza limiti nella nostra Madre celeste. Un evento che  nasce dal  bisogno di amore materno che, se ci pensiamo bene, dà forma e significato alla nostra vicenda umana su questa terra e ci indica come e perché lavorare per proteggere la giustizia e la pace nei nostri paesi, sempre minacciati da più parti in ciò che di più caro custodiscono : servire ogni singolo uomo, chiunque egli sia, per portarlo sulla via della salvezza… che non ha mai escluso nessuno.