martedì 12 agosto 2014

“NON BISOGNA PUNIRE, PENALIZZARE E CRIMINALIZZARE MIGLIAIA DI FEDELI…”



Di don Francesco Vardè

    Non accenna a fermarsi, anche se continua a svilupparsi  con toni  civili e pacati,  la querelle tra le disposizioni ecclesiali e la gran parte della gente della Piana che non condivide, pur accettandolo, il provvedimento di sospensione delle processioni.

    Dopo la garbata e stringente presa di posizione di Carmelina Massara che in due lettere aperte ha stigmatizzato, da persona laica  che si sente nella chiesa, il provvedimento diocesano, usando argomentazioni di tutto rispetto che in gran parte riflettono un sentire condiviso da moltissimi laici della Piana, è la volta di  un sacerdote, Don Francesco Vardè, parroco a Nicotera, che pur operando nella limitrofa diocesi di Mileto, condivide , anche per la posizione geografica della parrocchia che gli è stata affidata, la cultura, i problemi e le situazioni socioculturali oltre che religiose della Piana di Gioia Tauro.

     Don Vardè, scrivendo e dando  ampie garanzie alle autorità sull'imminente processione di Maria SS.MA Assunta,  si esprime ” a nome del Clero cittadino, del Consiglio pastorale, del Coordinamento Manifestazioni Religiose, dei Gruppi, Movimenti e Associazione ecclesiali, e di tutto il popolo dei fedeli”, e ciò desta rispetto e ammirazione di per sé, perché egli  è evidentemente parroco super partes, pastore attento e sollecito verso tutte le realtà e le persone  presenti nella sua parrocchia. Nessuna esclusa. Parla anche però come diretto responsabile del rispetto non solo delle consuetudini religiose, non solo dell’ortodossia, ma anche della legalità in senso assoluto. Ciò dimostra quanto sia importante e imprescindibile, se non proprio esclusivo, il ruolo di garante svolto dal parroco, o comunque dal sacerdote, all’interno degli eventi della propria comunità (Bruno Demasi)



  Sono "un povero prete di paese", parroco dell’Assunta in Nicotera, ma ho avuto la fortuna di studiare Legge e di ...leggere qualche libro .... Così , con un occhio a quanto accaduto nella Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi , in una recente processione in Vibo Valentia e prima ancora a S.Onofrio,  ho scritto  in questi giorni alle autorità locali e al prefetto in una mia  lettera ufficiale:

    “ In seguito alla nota vicenda di cronaca circa il presunto caso di cosiddetto “inchino” di sacra effigie, gesto esecrabile e indegno, che offende il comune senso religioso, da parte di  figure che nulla hanno a che fare con il genuino senso cristiano della Chiesa, verso persona affiliata alla mafia, assicuro alle SS.VV. illustrissime, in qualità di titolare, parroco e legale rappresentante della Parrocchia, sotto la mia responsabilità canonica e civile( ai sensi del profondo rapporto di reciproca stima e collaborazione fra la Chiesa Cattolica - S. Sede e la Repubblica Italiana, espressa e sancita nel Concordato, nella Costituzione (artt. 7, 19, 20), e nella rinnovata Intesa con l’Accordo del 1984) che, sia i membri del comitato festa della mia parrocchia, che i portatori dell’effigie sacra, i cui nomi in allegato, in oltre 15 anni di mio ministero parrocchiale nella comunità non hanno mai tradito i canoni della correttezza e sono persone che nulla hanno a che fare con i comportamenti sopra citati. Nessuno di loro  in tutti questi anni, sotto la mia responsabilità pastorale, si è mai permesso di accennare tali riprovevoli gesti, da condannare in modo inequivocabile e perentorio, come hanno fatto anche tutti i nostri Vescovi calabresi nella riunione straordinaria a Paola il 17 luglio u.s.
     Egregi Signori, come da tutti risaputo, le feste religiose, specie patronali, sono un momento importante nella vita delle nostre comunità, attese e partecipate anche da coloro che per motivi di emigrazione e lavoro vivono lontano dal proprio luogo natio, nel rinnovato impegno di viverle con un sempre più autentico spirito di fede e fraternità cristiana, nel più alto significato religioso, civile e sociale, lungi perciò da qualsivoglia strumentalizzazione per altri fini.      Come le Autorità locali Civili e Militari sanno, la processione religiosa dell’Assunta  in Nicotera si svolge in piena consonanza con il “Direttorio Diocesano per le Feste Religiose” emanato dalla Curia Vescovile, e in piena collaborazione con gli Enti locali, per un evento che è di tutta la cittadinanza, e si riferisce  quindi anche alla diretta responsabilità e al coinvolgimento delle Autorità civili, della  Polizia locale, delle Forze dell’Ordine, specie l’Arma dei Carabinieri, presso il locale Comando, cui va tutta la nostra stima e gratitudine in tutti questi anni per la preziosa presenza e vigilanza durante la sacra processione, come  in tutte le altre manifestazioni religiose. Riteniamo in tutta coscienza, che per dei casi isolati, ribadiamo da esecrare, non siano da punire, penalizzare e criminalizzare le migliaia di fedeli e Comunità parrocchiali che insieme ai loro Pastori, Vescovi e Sacerdoti, vivono queste manifestazioni come espressioni di genuina fede e autentica pietà popolare, trasmessaci dai nostri genitori, dai  nonni,  dalle generazioni passate, da secoli !  
   Appare davvero inopportuno, che per responsabilità di uno o pochi, siano da condannare intere Comunità e persone oneste e civili, che cercano di combattere ogni giorno per il rispetto ed il riscatto di persone e territori con il loro contributo quotidiano per l’edificazione di una società più giusta, equa e democratica.

   Noi Sacerdoti cerchiamo di spronare nelle più svariate circostanze alla responsabilità, specie nei fedeli laici, ad una fede che si traduca in una vita sociale più consona ai valori cristiani, respingendo con la forza del Vangelo
ogni forma di illegalità, come il Santo Padre Francesco ha ribadito nella Piana di Sibari. La nostra Parrocchia da parte sua cerca a vario titolo di impegnarsi specie nell’educazione dei giovani, attraverso il Centro Giovanile-Oratorio Parrocchiale, per offrire un modello alternativo alla malavita, così come in varie circostanze cerchiamo anche di sopperire, attraverso la Caritas parrocchiale, all’assenza di centri sociali per indigenti e bisognosi che in questo momento di crisi aumentano, divenendo  potenziali vittime della criminalità. Tutti noi auspichiamo un percorso di rinnovamento sociale, unica via per una vera rinascita che ponga al centro le esigenze ed urgenze fondamentali del bene comune.

    È con tali sentimenti che ci rivolgiamo a Voi, impegnati nel compito istituzionale affidatoVi, con la convinzione che tutti noi concorriamo, come servitori del popolo, se pur a diverso titolo, ciascuno nel proprio ordine di sovranità  sancita e garantita dalla Legge, per il medesimo progresso sociale. Confidiamo perciò , come sempre,  di anno in anno, nella vostra collaborazione.

    È con tali sentimenti e considerazioni che, a norma dell’art. 25 del T.U. della Legge di P.S., come già da documento della Curia per la suddetta processione,  informiamo le SS.VV. illustrissime che il giorno 15 agosto, alle ore 18,30, avrà luogo la Processione religiosa di Maria SS. Assunta in cielo, Patrona della Diocesi. A nome di tutto il popolo di Dio, garantiamo che, come ogni anno, la processione sarà vissuta e gestita,  da tutti noi nel modo migliore, con vero spirito di fede e preghiera, come da tutti riconosciuto anche nei dintorni del nostro territorio.

      Rimanendo a Vostra completa disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento, deferenti saluti
 

                         Arc. D. Francesco Vardè, a nome del Clero cittadino, del Consiglio pastorale, del Coordinamento Manifestazioni Religiose, dei Gruppi, Movimenti e Associazione ecclesiali e di tutto il popolo dei fedeli”