martedì 2 dicembre 2014

POLENTA E NDUJA: LA LEGA NORD IN CALABRIA

di Bruno Demasi 
  In una Regione tra le più povere del sud non solo dell’Italia, ma del mondo, nella quale si registra il più alto tasso di corruzione e di spreco di denaro pubblico anche europeo e dove la stessa compagine politica vincente le ultime elezioni annovera molti riciclati in odore di indagine, in una Provincia che appena ieri il Sole 24 ore (ammesso sia attendibile) ha censito al penultimo posto per qualità della vita; in una Piana di Gioia Tauro dove le persone oneste vivono in grandissima prevalenza con le pensioncine degli anziani e combattono quotidianamente la loro battaglia contro sporcizia e malaffare di ogni genere, vorrebbe sbarcare la Lega Nord.
   Più volte questa mostruosa creatura ha tentato di radicarsi al Sud, ma oggi il nuovo segretario nazionale, tale Matteo Salvini , politico di mestiere, afferma che il Sud deve radicare dal meridione una "Lega del Sud" che, collegata alla Lega Nord, possa affrontare le tematiche del Sud e porsi contro quel sistema politico dominante che ha distrutto e depredato il Mezzogiorno.
   Sul fatto che il sistema politico nazionale abbia depredato e continua a depredare il Mezzogiorno siamo perfettamente d’accordo, senza dimenticare che i milioni di milioni delle vecchie lire erogati dalla vecchia Cassa per il Mezzogiorno hanno preso spesso direzioni tangenziali non per colpa evanescente ed astratta della sola politica nazionale, ma per concreti e chiari e scoperti interessi di tanti, ma tanti politici dello stesso Mezzogiorno.
   Ciò che indispone e fa girare rovinosamente gli stomaci (e non solo…) è che il Nord pretenda di dire al Sud come deve organizzarsi in movimento, scimmiottando le barzellette di Pontida e del Sole delle Alpi e magari introducendo le quote nduja al posto delle quote latte, per portare acqua al mulino del Nord facendo finta di difendere il Sud.


   Salvini afferma che l'iniziativa "nasce dal Sud, non ci è stata chiesta da gente che da Milano si trasferisce a Reggio Calabria ma da gente di Reggio Calabria, Taranto, Catania, Cagliari, Roma, Agrigento: se
nasce dal territorio meglio, non andiamo a colonizzare nessuno".
    Quanti saranno i babbi di paese e di città che li voteranno se i volponi del partito unico di centrosinistradestra ormai imperante in Calabria glielo permetteranno?