domenica 29 marzo 2015

CALABRIA ETICA… AD PERSONAM... MEAM

di Enza Dell'Acqua

Un’altra perla del rosario infinito di situazioni imbarazzantissime in questa terra fantasiosa e strana in cui  anche l'etica  può diventare ermetica
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    Un tempo la carità anche in Calabria poteva essere di due tipi: seria o pelosa. Oggi invece si chiama soltanto “etica”. In ogni caso un’altra perla del rosario infinito di situazioni imbarazzantissime per questa terra è proprio “Calabria Etica”( nomen omen), l’organismo creato dalla Regione Calabria durante la gestione Scopelliti come braccio operativo di quel mai visto assessorato alle Politiche sociali del governo regionale, con la missione di “portare solidarietà e assistenza alle fasce più deboli”.
    Calabria Etica aveva come referente (ora è commissariata da Oliverio) l'assessorato al Lavoro, alla Formazione Professionale, alla Famiglia ed alle Politiche Sociali. Titolare di questo assessorato era Nazzareno Salerno, esponente politico di destra- Forza Italia- ora consigliere di opposizione.
     700 assunzioni a ridosso delle elezioni regionali hanno generato grandi perplessità. Una vera e propria pioggia di contratti che, in tempi di crisi come questi, appaiono come una benedizione dall’alto.
     Non la pensa così la Procura della Repubblica di Catanzaro, che, all’indomani della competizione elettorale regionale, ha aperto un fascicolo di inchiesta: a 48 ore dalle elezioni regionali del 23 novembre
2014, Calabria Etica assumeva 250 persone, per una spesa totale di 4 milioni di euro. Contratti annuali che vedono beneficiari giovani residenti nel collegio elettorale Centro (Catanzaro-Vibo-Crotone), la circoscrizione nella quale si è ricandidato, ed è poi stato rieletto, Nazzareno Salerno, all’epoca delle assunzioni titolare dell’assessorato al Lavoro, al quale faceva capo l’attività della Fondazione di solidarietà.
    Il Procuratore aggiunto di Catanzaro, Giovanni Bombardieri, ha disposto l'acquisizione di numerosi documenti, ora all’attenzione dei magistrati e dei carabinieri del Nucleo investigativo sanità e ambiente. Il fine dell’inchiesta è quello di accertare eventuali reati in merito proprio al gran numero di assunzioni effettuate da Calabria Etica nel periodo a ridosso delle elezioni regionali dello scorso novembre. Si vuole appurare, insomma, se Calabria Etica sia stata trasformata, o se sia stata addirittura concepita, come un grande carrozzone clientelare, fucina di voti di scambio: lavoro, quindi, in cambio di voti. Per il momento, è doveroso precisare, non ci sono persone indagate. Intanto la vicenda ha avuto un’enorme eco mediatica, tant’è vero che se n’è occupato persino il rotocalco del TG1 Tv7, con un titolo che è tutto un programma: “Etica ad personam”. 
    Al di là della vicenda giudiziaria, la raffica di assunzioni riapre una serie di interrogativi anche in merito al perdurare dell’odiosa piaga del voto di scambio.