sabato 14 marzo 2015

NON SPARATE SUL REGISTRO TUMORI !

di Bruno Demasi

    Da anni ormai associazioni e gente comune stanno conducendo nella Calabria una battaglia disperata dietro la quale sembra profilarsi una terra dei fuochi che fa davvero paura, una terra in cui manca ogni attività di prevenzione ed il cui modello di sanità mostra una Regione fanalino di coda per la tematica dei malati oncologici.
 “Sono necessarie indagini epidemiologiche – ha sottolineato Lidia Liotta di Legambiente – delle situazioni più rischio, ed è fondamentale prevedere delle politiche ambientali. Non ci sembra al momento che la politica vada in questa direzione, soprattutto nel settore dei rifiuti.”
    Una conquista significativa sembrava raggiunta dopo tante richieste e lotte : l’istituzione nel 2013
nella provincia di RC del Registro Tumori, la cui tenuta , come previsto dalla Regione Calabria, è affidata a un responsabile coadiuvato da un medico, da un’infermiere professionale, da un ausiliario e da un’unità amministrativa.
    L’attività fino ad ora espletata è stata molto significativa : recupero di tutto l’archivio SDO ( schede di dimissione ospedaliera) di tutti i residenti della provincia reggina ricoverati nelle strutture ASP, in quelle private accreditate e nelle strutture infra ed extraregionali; acquisizione dell’archivio informatizzato dei referti di Anatomia Patologica esistenti negli Ospedali dell’intera provincia reggina compresi quelli dell’Azienda Ospedaliera “Bianchi-Melacrino-Morelli” relativi agli anni 2010-2011-2012 ed inseriti nell’archivio informatico del Registro Tumori; ricostruzione e trasposizione da materiale cartaceo su supporto informatico dei dati di mortalità relativi all’anno 2010 e , in buona parte, anche del 2011, custoditi presso l’ex ASL di Palmi;informatizzazione dei dati di mortalità custoditi presso l’ex ASL di Locri relativi all’anno 2010; inserimento nel sistema gestionale di oltre 3000 schede di mortalità.
    Nel dicembre scorso il direttore generale facente funzioni, Ermete Tripodi , con avviso interno dell’11.12.2014, dava il via alla procedura di individuazione delle unità lavorative da assegnare in via definitiva alle attività del Registro Tumori, considerando che alcune professionalità fino a quel momento impegnate vi erano state destinate a loro tempo in via provvisoria.
     Il 9 febbraio scorso lo stesso direttore generale convocava i rappresentanti delle varie associazioni e illustrava come stava procedendo il lavoro del Registro tumori, assumendo l’impegno formale di convocare ogni due-tre mesi le medesime associazioni per fornire i l resoconto dell’attività svolta.
    Sembrava finalmente che tutto ormai marciasse senza problemi e che si potesse finalmente avere un quadro sempre aggiornato delle patologie specifiche e dei tassi di mortalità, specialmente nelle zone considerate più a rischio della Provincia, quando la UIL nei giorni scorsi ha aperto una vertenza con il direttore generale ASP per le modalità con cui nei mesi scorsi sono state effettuate le 4 assunzioni di personale medico e amministrativo per la tenuta del Registro.
    La vertenza indirettamente sta bloccando tutta la preziosa attività che era stata avviata con tanta efficacia e rischia di complicare e rinviare all’infinito i tempi previsti per un’ azione a regime di controllo del Territorio in base all’ evoluzione e all’andamento delle patologie tumorali nelle varie zone di interesse, tutte segnate da mille problemi ambientali, come la Piana di Gioia Tauro, sulla quale opera con mille difficoltà l’aggregazione spontanea, capitanata da Carmela Centorrino “La Piana di Gioia Tauro ci mette la faccia”.
   E’ sicuramente importante la trasparenza nell’attività gestionale, ma è importantissimo anche che non si blocchi in alcun modo l’operatività del Registro: non ci stiamo per niente alle solite pappardelle al sugo di volpe!