domenica 12 aprile 2015

Barlaam in bicicletta: QUEL PRETE CHE INSEGNAVA LA MISERICORDIA

di Natalino Russo Seminara
    Una riflessione festiva  in occasione della Domenica della Misericordia , che, come ha voluto Giovanni Paolo II, è il degno coronamento della Pasqua, e quest’anno anche  il preludio di un giubileo dedicato alla Misericordia, quel sentimento che forse sta sparendo definitivamente dal cuore dell'uomo.
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    Stavolta la mia bicicletta percorre i ricordi e i prati della Lombardia più che le strade e le campagne seminarote spazzate dal vento di aprile, dove il mio cuore fa più di una visita ogni giorno.
    Un pomeriggio di tantissimi anni fa, quando lavoravo alla Banca Popolare di Milano, in un momento di sconforto e in preda a un'arrabbiatura ( un collega aveva ottenuto una promozione che pensavo di meritare più di lui e alla quale tenevo molto: mi aveva , infatti, soffiato il posto di vice direttore d'agenzia a Cislago, la seconda Seminara, e io avevo mandato a quel paese lui e il pezzo grosso che aveva preso tale ingiusta decisione) entrai in una chiesa, vuota, dove più che pregare mi misi a rimuginare.
    Dopo un po' di tempo, si avvicinò un prete, sulla sessantina, dal volto rotondo e rubicondo, uno di quei preti che non vanno sempre di fretta e che sanno guardare la gente negli occhi :"Vuoi confessarti ?" mi chiese. "No padre, grazie, ci vorrebbero ore , se non giorni, per dirle solo la metà dei miei peccati, e tra un po', se non sbaglio dovrà celebrare la Messa serale". "E, allora, parliamo un po' , amichevolmente, ti vedo rabbuiato, se vuoi sfogarti fai pure".
    Gli raccontai il motivo del mio viso tetro e poi, quasi a bruciapelo ( eravamo nel periodo pasquale, come adesso) gli chiesi :"Ma, perché Gesù ha bisogno di risorgere ogni anno, non è bastata quella prima volta, forse ci crede tanto idioti da non avere capito il suo messaggio, il valore del suo sacrificio ?". "Bella domanda, replicò, ma non è che Lui ci ritiene idioti, siamo noi a esserlo. Lui risorge ogni anno perché noi ogni giorno lo frustiamo, lo torturiamo, lo crocifiggiamo, lo rinneghiamo, lo tradiamo con la nostra cattiveria, con le nostre cattive azioni, con l'avidità, l'invidia, la superbia, l'egoismo, la maldicenza e , soprattutto, col mettere il dio, minuscolo, denaro davanti al Dio Padre Suo e Nostro. Il giorno in cui tutti gli uomini e donne saranno esseri umani di buona volontà lui non avrà più bisogno di risorgere, semplicemente perché noi avremo smesso di farlo morire".
    Parlammo ancora a lungo con quel bravissimo prete, anche nei giorni seguenti, quando tornai a trovarlo e a confessarmi. Mi ha insegnato e fatto capire molte cose. Tra l'altro, era ironico e pungente. Ricordo quella volta che gli dissi :"Io sono sposato". "Anche io", rispose e, di fronte al mio sguardo perplesso, aggiunse , con Gesù". Amava Nostro Signore di un amore che nessun essere umano ha mai provato per altro essere
umano. Mi insegnò anche a pregare , diceva che bisogna sempre farlo, ma che più della lunghezza delle preghiere era l'intensità con cui si recitavano a essere importante e ben gradita al destinatario delle preghiere stesse. Soprattutto - diceva – bisogna pregare esercitando la Misericordia per tutti, anche per se stessi.
    Lui, ne era l'esempio vivente, poiché durante la Messa e specialmente durante l'Eucarestia, al momento FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME, si trasfigurava, sembrava davvero che attorno al suo capo spuntasse una luce e un'aureola. Pensate, è stata una delle persone che più ho ammirato e stimato, ma non ho mai saputo nemmeno come si chiamava. Per me, comunque, era "L'Amico di Gesù" e sicuramente ora sarà al suo fianco in Paradiso.
    La sera di quel nostro primo incontro, telefonai al collega usurpatore e al direttore "ingiusto" e chiesi scusa per averli offesi e durante il pranzo di quella stessa Pasqua, raccontai l'episodio ai miei familiari e non scorderò mai la risposta di quella saggia donna che era mia mamma :"Meglio così, conoscendo il tuo buon cuore e la voglia che hai di aiutare tutti e l'incapacità di dire "no", a Cislago ti saresti trovato bene, proprio nel tuo brodo, tra tanti paesani, e tanto bene avresti sicuramente fatto. Ma, forse, pur essendo tu onesto, per troppa disponibilità avresti rischiato di oltrepassare il confine tra lecito e illecito facendo qualche favore non proprio ‘legale’ . Forse, è meglio così, le occasioni di fare un po' di carriera, non ti mancheranno". Aveva proprio ragione, ma io proprio, come mi avevano insegnato lei e mio padre e suggerito la mia coscienza, ho sempre respinto le proposte indecenti che tendevano a farmi passare, dietro lauto, ma maledetto, compenso, alla sponda, oggi affollatissima, dei ladri, dei corrotti e dei corruttori..

     CHE NE DIRESTE SE DESSIMO RETTA A QUEL PRETE, COMPORTANDOCI IN MODO TALE CHE GESU' NON ABBIA ALCUN BISOGNO DI RISORGERE, PROPRIO PERCHE', SEMPLICEMENTE , NOI AVREMO SMESSO DI FARLO MORIRE?