giovedì 14 maggio 2015

LE APPARIZIONI DELLA MADONNA A POCHI PASSI DALL’ULIVETO DISTRUTTO

di Bruno Demasi
    Quando è stato scoperto lo scempio dei 98 giovani ulivi tagliati a colpi d’accetta in contrada Baronello di Castellace nel terreno confiscato gestito dalla cooperativa “Valle del Marro” aderente a “Libera Terra”, a due passi dalla contrada  Quarantano di Castellace, mancavano poche ore alla kermesse mensile durante la quale, con puntualità cronometrica, secondo quanto afferma la signora Teresa Scopelliti, gallicese e sedicente veggente, il 13 di ogni mese, all'interno della recita del Rosario  che inizia alle ore 15,00, la Madonna si presenta a dettare un messaggio che la veggente  stessa, malgrado l'estasi,  riesce rapidamente a vergare su un foglio per  poi  ricopiarlo in bella e divulgarlo urbi et orbi.
    Il 13 di maggio scorso era però un’occasione indubbiamente speciale, perchè ricorreva l’anniversario delle celebri apparizioni di Fatima, tra le pochissime riconosciute dalla Chiesa, e a Quarantano l’attesa (non solo della Madonna, ma anche delle folle assetate di Divino) era più cospicua rispetto ai nove mesi precedenti durante i quali si è registrato, a dire degli esperti, un crescendo di fervore mistico. E non solo nella signora Scopelliti, ma nelle centinaia e poi migliaia di persone, che in buona parte disertano le chiese e  ogni mese si riversano invece nella povera borgata di Castellace per partecipare direttamente o indirettamente alle visioni  della “mistica Teresa”, l'appellativo affibbiato alla veggente a furor di popolo.
    Non so se sia irriverente accostare i due eventi: l’apparizione mariana ( che, a quanto si dice, a differenza di tutte le altre apparizioni mariane conosciute e studiate, sarebbe estesa anche agli sguardi di vari presenti, comunque in disaccordo tra loro circa le forme e i colori dell’immagine intravista scrutando il cielo) e il grave atto intimidatorio ai danni della cooperativa, ma certamente tra gli stessi si è stabilita, senza che nessuno l'abbia voluta e cercata,  una coincidenza spaziale e temporale abbastanza strana.
    E se è vero che di atti intimidatori, anche più gravi, la stessa cooperativa in passato ne ha subito almeno altri tre, è pur vero che quello di questi giorni assume una valenza emblematica che fa discutere.
   Con ciò non intendo affatto pensare che sia dovere della Madonna farsi vedere dalle folle laddove si verifichino atti di intimidazione, inghippi e calcoli di ogni genere: se le apparizioni avessero questa valenza, ne avremmo più di una al giorno, e non solo a Quarantano.
   E non si può neanche affermare che sia oltraggioso per la vicinanza del  luogo, le forme  e la sostanza delle  apparizioni che si continui a lanciare, a colpi d’accetta, alle cooperative messaggi  di cui non si conoscono nè i mandanti nè gli scopi reconditi. 
    E’ però un fatto certo che il clamore di Quarantano e lo scempio di Baronello sono molto vicini tra loro, e non solo in termini geografici, sebbene metodologicamente distanti: il primo è un fatto corale, di popolo, necessariamente vissuto alla luce del sole (che in questi casi diventa protagonista astronomico in assoluto, scrutato e vivisezionato da mille e mille occhi) ed è un evento di cui parlare e parlare molto, forse troppo. Il secondo invece è un fatto vissuto nel nascondimento totale, probabilmente al buio e sicuramente nel silenzio assoluto di mille bocche cucite.
    Ma entrambi gli eventi hanno forse un comune denominatore… che non è certo il ritorno al Futuro…