domenica 30 agosto 2015

IL CARBONE BAGNATO CHE PUO' CHIUDERE GLI AEROPORTI DI RC E KR

di Bruno Demasi
   Non abbiamo fatto in tempo neanche a ringraziare il Padreterno per essersi mosso a compassione ispirando le dimissioni del superconsulente  da 600 € die Pietro Evangelista dell’azienda sanitaria provincia di RC e neanche per prostrarci a implorare che  la stessa decisione venisse ispirata a quel castigo di Dio che è il  commissario Scura, che ancora una volta ci ritroviamo inondati da altri liquidi politici…, e stavolta non solo di bave o sudore…
 
  Ernesto Carbone, deputato calabro di stretta osservanza renziana, ha infatti affidato alla storia il proprio nome e la propria immagine politica solo per tre motivi, l’ultimo dei quali di questi giorni: a) il trasporto un anno e mezzo fa del premier, corone incluse, con la propria smart il giorno in cui quest’ultimo si insediava a Palazzo Chigi; b) il bacio quotidiano della sacra pantofola dello stesso premier e la di lui difesa a oltranza in qualche talk – show in orario da massaie; c) le sue vehementi e recenti dichiarazioni secondo le quali gli aeroporti  di Reggio e Crotone devono essere definitivamente chiusi perché funzionano poco e male.
    In tutte e tre queste gesta del parlamentare calabro il comune denominatore è l’alto tasso di diuresi che le accompagna , sia esterna (nel senso di quella indotta dalle sue azioni politiche agli altri) sia soprattutto interna (nel senso di quella autoindotta che presumibilmente lo tiene o dovrebbe tenerlo continuamente a mollo. E varrebbe la pena che gli osservatori e i politologi, accreditati a Palazzo Chigi, a Roma, o a Palazzo Campanella,a Reggio , decriptassero il messaggio del Carbone bagnato e spiegassero in qualche modo perché egli sembra essere tanto angosciato circa le sorti di questi due aeroporti della sua terra.
    Viene il sospetto che questo individuo, che di uscite bislacche e infondate ormai ne ha seminate tante nel suo cursus politico, voglia chiuderci nell’isolamento totale , in una regione nella quale il servizio di trasporto aereo garantito dagli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone insieme a quello di Lamezia Terme, risulta assolutamente vitale per la mobilità dei cittadini calabresi e non, considerando anche la carenza sempre più allarmante del trasporto ferroviario , la quasi totale mancanza del trasporto marittimo, il subfunzionamento cui è stato relegato il porto di Gioia Tauro, i vistosi cedimenti delle carreggiate stradali e autostradali. 

     Se si seguisse il suo teorema: abolire ciò che non funziona, occorrerebbe chiudere subito il governo regionale che, a parte qualche rutto parolaio, da 10 mesi è in stato letargico, o i consigli provinciali che da cinque anni a questa parte passano il tempo a disfare scuole, a nettarsi i denti e a mettere qualche tappo di sughero nelle voragini di cui sono disseminate le reti viarie delle 5 province.
    Il problema liquido di Carbone è però niente di fronte alla liquefazione degli amministratori comunali di Reggio Calabria e di Crotone, che davanti a questo genere di micidiali annunci estivi, finora, per solidarietà di scuderia,  non hanno alzato un dito o una sola protesta, non già per mobilitare la cittadinanza contro questi parlamentari calabri che attentano a quel pochissimo che resta della nostra quiete, ma almeno per prendere le distanze da loro e arieggiare e disinfestare il luogo o i luoghi in cui essi sparano proditoriamente questi proclami.