sabato 1 agosto 2015

L’OSSERVATORIO ANTINDRANGHETA DEI POLLI (DI GOMMA)

di Bruno Demasi
   Era nato tra bandiere, orpelli e cappelli di ogni genere come museo della ndrangheta a Reggio Calabria in un bene confiscato alla criminalità organizzata. Poi si è evoluto in una più appropriata denominazione di Osservatorio antindrangheta. Infine, dopo aver fagocitato una quantità imprecisata, ma abnorme di contributi comunali e soprattutto provinciali e regionali (dicono oltre 800.000 €) a spese del contribuente spennato come un pollo, è diventato l’osservatorio antindrangheta dei polli di gomma, comprati tra le altre cosette, sempre a spese del contribuente, per il diletto di non si sa quale quadrupede abbaiante di pertinenza dei padroni dell’osservatorio e dei loro amici…
    Nel servizio pubblicato oggi dal Fatto Quotidiano a firma di Lucio Musolino c’è un affresco sconcertante di questo ennesimo scandalo calabrese, che coinvolge direttamente la nostra Provincia tanto prodiga nel dispensare fondi a questi carrozzoni del fumo quanto parca ad investire persino pochi spiccioli nel dissesto viario e scolastico in cui versiamo ormai da anni.
   Secondo quanto riferisce Musolino, l'ex presidente del Museo della 'ndrangheta Claudio La Camera è indagato dalla Procura di Reggio Calabria per truffa aggravata ai danni dello Stato, falsità ideologica e appropriazione indebita, presunte irregolarità nella gestione dei finanziamenti pubblici ricevuti. Per la Guardia di finanza infatti parte dei finanziamenti pubblici ricevuti dal Museo sarebbero stati utilizzati da La Camera per viaggi non autorizzati e spese non attinenti con l'attività della struttura, tra le quali la riparazione di un'automobile, l'acquisto di un i-pad, di pinze per il bucato, cibo per animali, oggetti di modellismo e anche di un pollo di gomma per fare giocare un cane. 

    Peraltro vari membri dell'ex giunta regionale guidata da Giuseppe Scopelliti sarebbero stati segnalati dalla Guardia di Finanza per concorso in abuso d'ufficio in relazione alle delibere di giunta con cui sono stati stanziati i grossi finanziamenti in favore del Museo della 'ndrangheta diretto da La Camera: Antonella Stasi, Mario Caligiuri, Luigi Fedele, Francescantonio Stillitani, Pino Gentile, Giacomo Mancini, Michele Trematerra, Franco Pugliano, Mimmo Tallini e lo stesso lex governatore. Non mancano tre dirigenti regionali dell’epoca, che avrebbero firmato atti all’esame della Procura di Reggio Calabria. Un’indagine che interessa i funzionari della Provincia di Reggio Calabria i cui atti hanno consentito all’associazione “Antigone-Museo della ’ndrangheta” di ottenere finanziamenti per complessivi 856mila euro tra il 2007 e il 2012.
    Addirittura la cifra da capogiro di 800.000 € di questi finanziamenti provinciali e regionali – 525mila ottenuti dalla Provincia di Reggio Calabria e 268mila dalla Regione –, secondo le investigazioni della Guardia di finanza, sarebbero stati erogati per «spese non attinenti» e si contesta al La Camera di aver messo in piedi un vero e proprio “sistema” che avrebbe portato all’acquisto di beni e servizi di ogni genere e che, aquanto pare , prevedeva anche l’elargizione di prepende e regalìe, sotto forma di compensi per delle collaborazioni ,anche ad alcuni giornalisti.
   Insomma un intreccio di potere disgustoso quanto pericoloso per le istituzioni democratiche perché costringe a un’ inevitabile damnatio memoriae tutto il complesso sistema dell’antimafia per colpa di quell’antimafia con la milionaria “candela in mano” come lo definisce Nicola Gratteri, che evidentemente ha solo il compito non solo di divorare il denaro pubblico, ma anche quello di rendere poco credibile ogni istituzione nata per la legalità.

    C’è un solo modo per non fare di tutte le erbe un fascio, come dice don Ciotti: costringere SUBITO ogni organizzazione che si definisce antimafia, pro legalità, pro recupero delle persone cosiddette devianti, qualunque essa sia, qualunque spazio essa si sia ritagliato, a bilanci immediati,  a comportamenti trasparenti, specialmente quando si tratta di impiego di denaro pubblico. 
ANCHE DI POCHI CENTESIMI DI EURO!!!