giovedì 29 dicembre 2016

LO SBILANCIO CALABRESE 2016

   di Bruno Demasi
    A fine anno sarebbe bello fare il conto delle cose belle ( o almeno non troppo brutte, anche per non passare per menagrami a oltranza), ma quest’anno per la nostra regione le informazioni sono più che mai inequivocabili:

DISOCCUPAZIONE

la Calabria col 65,1% si colloca al primissimo posto tra i dieci territori Ue col tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) più elevato. E' quanto emerge dai dati diffusi da Eurostat. La Calabria si colloca in realtà al terzo posto nella classifica Ue, ma è preceduta solo dalle due 'enclaves' spagnole in terra africana, cioè Ceuta e Melilla. La Sardegna si trova invece in ottava posizione e la Sicilia è nona .Inoltre, la Calabria, col 22,9%, si conferma anche nell’ultimo anno censito la regione col tasso di disoccupazione più alto d'Italia (nel 2014 lo era col 23,4%) contro una media Ue del 9,4% e nazionale dell'11,9%. 


EMIGRAZIONE

Sono cinquemila i giovani calabresi che sono emigrati nell’ultimo anno alla ricerca del lavoro. Un dato drammatico nella regione col più alto tasso di disoccupazione tra i 18 e i 30. E sono ben ventiquattromila i  neet, ossia quei ragazzi che non studiano, non lavorano e non sono alla ricerca di occupazione (Fonte: “Avvenire di Calabria”). 


IMMIGRAZIONE

Ormai incalcolabile. Incalcolabili anche le risorse in denaro formalmente impiegate per centinaia di migliaia di Africani che continuano a sbarcare sulle nostre coste e a rimanervi in condizioni disumane nell’indifferenza totale dello Stato, di tutti i comuni e di tutti gli addetti ai lavori a vario titolo, se si esclude l’esempio virtuoso del Comune di Riace. 


OMICIDI E RAPINE

Omicidi e rapine in calo, ma a fronte di un aumento dei furti. I primi e le seconde si sono registrati rispettivamente in un numero di casi pari a 0,78 e a 64,5 per 100mila abitanti. I dati Istat, evidenziano un affievolimento delle differenze territoriali, anche se l’incidenza maggiore di omicidi continua a registrarsi in Calabria 


SCUOLA

Sono anche quest’anno nel Sud oltre 2,3 milioni (il 25,7% del totale) i giovani 15-29enni che non sono inseriti in un percorso scolastico e/o formativo e non sono impegnati in un’attività lavorativa. L’incidenza più elevata anche in questo caso è in Calabria, dove sfiora il 40%. Il che consente di sopravvivere al puzzle senza capo né coda a cui è stato ridotto il sistema statale d’istruzione calabrese nell’ultimo decennio dalle ripetute e cervellotiche “razionalizzazioni” della rete scolastica ad opera delle Province, morte e risorte come per magia con altro nome. 


IMPIEGO DELLE RISORSE

Praticamente ridicolo: appena pochi mesi fa la Regione Calabria ha restituito allo stato quasi tre milioni di Euro destinati ai diversamente abili scolarizzati e a quelli da avviare al lavoro, per mancanza di programmazione, mentre non si è dato la briga di partecipare nemmeno alla programmazione dei fondi per l’Energia.


VIS POLITICA 

Nell’ultima consultazione (referendaria) del 4 dicembre scorso il 60% dei Calabresi si è mostrato sfavorevole alle ridicole ( se non fossero drammatiche ) politiche di governo, schierandosi per il NO alla cosiddetta Riforma Costituzionale. Il che, in parole poverissime, ci dimostra che anche da queste parti, solo quando non si innesta il processo virulento del voto di scambio, la stragrande maggioranza dei cittadini sa quel che vuole ed ha un sussulto di dignità civica che non consente la delega della cosa pubblica ai partiti tradizionalmente dediti ai bagordi ubriachi della casta.

VIS DI GOVERNO REGIONALE: letargica. 


BUON ANNO E BUON SONNO CALABRESI!

mercoledì 14 dicembre 2016

UNA SENSIBILITA’ SOLO… DA CANI

di Bruno Demasi
    Nelle settimane scorse a Sangineto centinaia di persone, giunte da varie parti d'Italia, hanno manifestato a lungo per le strade dopo il caso del cane torturato ed ucciso da quattro giovani del posto che sono stati denunciati ed hanno attirato l’orrore ed il biasimo di tutta l’opinione pubblica italiana ed europea.
    I manifestanti, accogliendo l'invito lanciato dalle associazioni animaliste ad "assediare" Sangineto, hanno esposto striscioni in favore degli animali e pare non siano mancati momenti di tensione con la popolazione locale.
   In ogni caso gli animalisti hanno chiesto a viva voce  ai politici non tanto di impegnarsi di più per debellare la peste della ndrangheta ai vari livelli ( il che sarebbe significato in tanti casi chieder loro di impegnarsi contro se stessi) quanto l'inasprimento delle pene previste per chi commette abusi sugli animali.
   Preciso, a scanso di equivoci, che , pur restando molto perplesso quando sento parlare di animali che recano il nome di esseri umani ( nella fattispecie il quattrozampe si chiamava significativamente “Angelo”) , non ho alcunchè contro i cani che anzi ritengo spesso più dignitosi e coerenti di noi esseri umani. 

   E tuttavia inevitabile fare il confronto tra il malcapitato animale e le centinaia di esseri umani che, proprio sulla nostra terra sono quotidianamente esposti a migliaia di torture indirette , come il freddo e la fame , nei ghetti in cui sopravvivono a stento migliaia di Africani abbandonati a se stessi o, peggio, quando penso alle donne o ai bambini uccisi dalla ndrangheta per i quali nessuno dal Nord è sceso in Calabria a manifestare per le strade o almeno ad indignarsi.
   Quando torture o uccisioni riguardano esseri umani , la Calabria, che spesso ne è teatro, viene liquidata dai media nazionali come terra di incivili in cui è inevitabile che accadano certe cose e finisce tutto lì nel giro di poche ore.
   Quando a subire la stessa sorte sono gli animali, la Calabria oltre ad essere additata come terra di incivili, diventa teatro di manifestazioni che restano per settimane alla ribalta della cronaca.
   Ci conviene diventare tutti dei cani.