domenica 8 gennaio 2017

SUDORI E SAPORI DELL’ ANTINDRANGHETA CALABRA

di Bruno Demasi
    La sontuosa, pretestuosa e presuntuosa "Commissione speciale contro la 'ndrangheta in Calabria", formata da sei membri, di cui uno presidente, dovrebbe esistere da qualche parte oltre che sui libri paga della cittadinanza . Stranamente però di essa si riesce a leggere di tanto in tanto solo qualche nota stampa e non si sa nulla di più. 

   Dal febbraio 2016, quando sono stati nominati dall’attuale governo regionale ,dopo un lungo periodo di vacanza ufficiale , a oggi, alle soglie del primo compleanno, i suoi illustri membri i cui cognomi echeggiano spesso e volentieri nelle stanze del potere locale , Bova, Sergio, Mangialavori, Battaglia, Morrone e Nucera si sono riuniti solo sei volte: la prima, appena nominati , pare che abbiano lavorato esattamente per 127 minuti per l'insediamento del presidente, gli auguri degli altri componenti e così via.
   I Calabresi hanno saputo della nascita della "nuova" Antindrangheta regionale solo in seguito alle dichiarazioni del "capostruttura" nominato dallo stesso Bova, tale Carlo Piroso, che strada facendo si è dimesso dall'incarico con gran clamore mediatico in quanto – come specificato da lui stesso – iscritto a una loggia massonica aderente proprio al Goi. Poi tutto è continuato come prima e con lo stesso silenzio.
    Durante la seconda seduta del 25 febbraio (durata: 165 minuti), la commissione ha  riservato altro spazio per convenire in modo sofferto sulla necessità di elaborare una proposta di legge per limitare la presenza mafiosa nei settori economico e sociale della Calabria.
    La terza seduta prevista per il 27 ottobre scorso aveva all’ordine del giorno la programmazione dei lavori per il 2016 ( praticamente già trascorso) e il 2017 e la discussione su una bozza di legge piuttosto generica: per il contrasto della criminalità organizzata e per la promozione di una cultura della legalità.
  Le ulteriori tre sedute, effettuate tra novembre e dicembre 2016, avevano all’ordine del giorno “Consultazioni “varie per studiare epifenomeni e fenomeni ndranghetistici e iniziare un percorso di riflessione per poi regolarsi  di conseguenza.

RISULTATI DELL’ATTIVITA’ EFFETTUATA NEL 2016

   Come si può riscontrare dal sito web della Regione, la commissione ha prodotto in materia di Provvedimenti licenziati, provvedimenti in attesa di parere, risoluzioni, dossier e dossier tematici poco meno di niente.

I CIOCCOLATINI ANTINDRINA DI MAGARO’

    Rispetto all’inerzia di Bova & C., diventa quasi gigantesca l’operatività di chi li ha preceduti al governo della stessa Commissione. Ricordiamo tutti le iniziative di Salavatore Magarò per contrastare la Ndrangheta:
· La "pasticca antindrina" (dischi al cioccolato e un bugiardino con appunti sociologici rivolti agli studenti);
· I "paccheri alla ndrangheta";
· Il sontuoso cartello "Qui la 'ndrangheta non entra" piazzato proprio all'ingresso del Consiglio Regionale a Reggio Calabria, quello stesso che ha avuto, solo nella scorsa legislatura, tre eletti finiti in carcere per i loro rapporti con le cosche.

I COMPITI DELL’ANTINDRANGHETA

   Sono indicati nella legge costitutiva, la 50 del 2002 poi modificata da un'altra norma del 2011:
  • · «vigilare e indagare» sulle attività della Regione e sulla regolarità delle procedure e dei finanziamenti;
  • formulare proposte legislative e amministrative per rendere «più incisiva» l'iniziativa di tutti gli enti calabresi nella lotta contro la mafia;
LE NOTE STAMPA DI BOVA:

   Molteplici e puntuali invece i comunicati stampa emessi dall’Antindrangheta in questo anno appena trascorso, tutti riconducibili a due tipologie di massima:

· Solidarietà alle vittime di attentati;
· esortazioni morali contro il fenomeno mafioso.
    I COSTI DELL’ANTINDRANGHETA

    I costi annui della Commissione, come da delibera n. 16/2007 del Consiglio Regionale Calabro, ammontano a circa 280.000 €. Essi servono a coprire le spese per due responsabili, uno di struttura e l’altro amministrativo, entrambi indennizzati con oltre 70.000 €.annui cadauno; le indennità aggiuntive di ulteriori tre componenti del supporto tecnico prescelti dal presidente tra i dipendenti del Consiglio Regionale; le spese per un autista che ammontano a quanto pare a 38.000 € annui; le spese per ujn “collaboratore esperto” che vale circa 48.000 € annui, senza contare le spese per uffici, telefoni, cancelleria, internet che vengono fatti gravare sul bilancio generalòe del Consiglio Regionale.

    Per la durata quadriennale in carica, l’Antindrangheta Calabrese assorbirà dalle tasche del contribuente la modica cifra di un milioneduecentomila €. Certo una cifra molto modesta se confrontata con i milioni di €. non si sa bene come spesi dai Programmi Operativi Nazionali nelle scuole di Calabria per lo stesso scopo, ma pur sempre una bella cifra.