sabato 4 febbraio 2017

LA FORTUNA CALABRA DI ESSERE IN “CRISI NON COMPLESSA”

di Bruno Demasi
    Con trionfalistico comunicato di due settimane fa emesso dalla “Cittadella Regionale”, accompagnato _ si presume - da suoni e strepiti di molte bande bruzie, l’assessora regionale allo Sviluppo Economico Carmen Barbalace a proposito del rilancio economico e imprenditoriale della Calabria contenuto nel provvedimento relativo alla candidature delle “aree di crisi non complessa” adottato dalla Giunta regionale e riconosciuto con decreto direttoriale del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, (nei pochissimi minuti che gli ha lasciato liberi l’elaborazione e il varo del faticosissimo piano anticorruzione per il biennio 2017/19), ha dichiarato : “La scelta di dare priorità ai comuni nei quali ricadono le aree industriali, è stata premiata”. A questo punto, la Calabria dispone di una delibera fondamentale per guardare alla crescita economica dell'intera Regione garantendo le agevolazioni finalizzate al rilancio delle attività produttive ed estese alle imprese di piccole e medie dimensioni e riguarderanno non solo il manifatturiero ma anche i settori di tutela ambientale, della produzione di energia, dei servizi alle imprese e dell’ attività turistica”.
    Secondo l’assessora Barbalace la validità assoluta del lavoro svolto è confermata ampiamente dal decreto del Mise emanato il 19 dicembre 2016, contenente l’elenco nazionale dei territori candidati alle agevolazioni previste, a valere sulla legge n. 181/89. 

    Adesso i comuni interessati ,  in tutto  123 su un totale di 409, indipendentemente dalla loro grandezza, possono cominciare a fregarsi le mani e a pensare cosa e come fare per presentare le domande di agevolazione secondo i termini che saranno successivamente definiti con apposito provvedimento regionale e ulteriore suono e strepito di molte bande bruzie.
    «Si tratta di un riconoscimento significativo perché rappresenta un’opportunità – aggiunge l’assessore allo sviluppo economico – soprattutto per tentare di dare risposte alla crisi economica e occupazionale del territorio calabrese. “Grazie a questo riconoscimento- conclude l’assessore- la Calabria diventa più attrattiva per gli investimenti. Bisogna, dunque, continuare a lavorare con impegno, stimolando anche il sistema imprenditoriale per garantire le condizioni efficienti per una fase di ripresa degli investimenti e il rilancio economico del tessuto produttivo della Calabria”.
     I comuni interessati, tutti rigorosamente considerati in situazione di  crisi “non complessa”, sono individuati senza nessuna ulteriore specificazione circa i criteri usati. 

     Per la Piana di Gioia Tauro sono soltanto quattro: Gioia, Palmi, Seminara e Rizziconi. Solo e soltanto essi sono destinati ad avere , come dice l’assessora” “attrattiva economica” per futuri investimenti
     Tutti gli altri – si evince con ogni chiarezza possibile – dato che sono tanti ( almeno il 70 %) e sono tutti in preda a una “crisi complessa “o molto complessa , che vadano a farsi… compiangere dai loro cittadini e la smettano di rompere continuamente… le righe per chiedere aiuti ed agevolazioni che sarà impossibile loro dare.
    Noi siamo molto contenti per l’adozione di questa “Delibera fondamentale” e, credo, i sindaci del 70% dei comuni calabri attanagliati da “ crisi complessa” pure.